sabato 22 gennaio 2011

La forza di Luigia.

Dall'alto della sua nuvola rosa, Luigia vede la sabbia del deserto di Arrakis improvvisamente impazzire e alzarsi in volo formando nugoli di minuscoli Baroni Rossi, e in quel tornado di particelle cremisi, apparire lo spaventoso nero abisso senza fondo dell'immensa bocca dello Shai Hulud.
"Yuuu uuuuuh, Huuuuuluuuuuuud! Come stai, è tanto che non ci vediamo!"
La sua voce è il tuono muto che annuncia le tempeste solari, le sue parole il fato.
"Luigia. Vieni con me."
"Dove vuoi portarmi, razza di lombrico gigante?"
"Lo sai."
Luigia si irrigidisce.
"No. Non verrò con te sottoterra. Non ora. Non ancora, non finché l'azzurro del sole illuminerà ogni mio risveglio. Non basterà la tua spezia a convincermi di vivere l'illusione della fine della sofferenza, verme tossico e presuntuoso.
Ricorda, io ho bevuto l'Acqua Della Vita ed ho ruttato ridendo in faccia alle Bene Gesserit. La punizione è stata mettere al mondo tre figli e vedere l'anima della mia primogenita spegnersi, alimentando il furore della mia follia. Mi hanno obbligata a vivere in un corpo di dolore, e quando chi ha avuto il coraggio di starmi accanto mi ha insegnato ad amarmi, hanno strappato il mio cuore e avvelenato il mio sangue. Piangendo e urlando, schiumando come un cavallo, ho cominciato a correre nei miei boschi e sui campi d'oro, imparando a respirare con la pelle e a parlare con la luna, ascoltando la sua musica e badando ai suoi avvertimenti. Per questo quando il Divoratore di Albe arrivò, mi trovò pronta, e non poté non accettare la mia offerta. L'ultimo barlume di ragione in cambio dell'anima di quel sole che sorgendo ogni giorno, ha sempre spinto anche me a risorgere.
Verme, non c'è vita al buio, non esistono i colori e la fantasia muore. Ancora non mi sono data per vinta, le mie fragili ossa sono ormai briciole di ricordo che pian piano si sfaldano e nonostante tutto mi sorreggono mentre ostinata continuo ad andare avanti.
Non voglio chiudere gli occhi, non voglio riposare, voglio sorridere e vivere questo sogno fino alla fine.
Ci rivedremo, certo, ma verrò io a cercarti. E perdonami, non intendevo offenderti ma mi conosci, sono terribilmente impulsiva."
"Capisco. A presto, allora."
"'A presto'...? Ma allora non capisci proprio un accidenti, c'hai il quoziente intellettivo di un'oloturia, eccheccavolo! Vabbe' vabbe', faccio finta di niente altrimenti ti ci sbatto io sottoterra, tsk. Alla prossima, Shai Hulud."
"Alla prossima, Luigia."


Luigia e Silvano.

lunedì 10 gennaio 2011


Grosso, barbuto, nerboruto e tatuato, una specie di orco.
Poi però leggo certe cose e mi viene da piangere. Che soggetto.
Neil Gaiman ha (ri)sposato, stavolta legalmente, la sua adorata Amanda.

What can I say, Neil, after what you wished for us?

May your coming year be filled with magic and dreams and good madness. I hope you read some fine books and kiss someone who thinks you're wonderful, and don't forget to make some art -- write or draw or build or sing or live as only you can. And I hope, somewhere in the next year, you surprise yourself.

You left me speechless. Not only for your heartwarming words, but because you did it.
I can only repeat myself: all the best, and only the best, for you and your beloved family, quadrupeds included.

Claudiocane

domenica 9 gennaio 2011

Questa poesia è di una mia amica dagli occhi belli.

"Al di là di quello che mi dai

C’è quello che mi prendo.


Al di là di quello che non mi puoi concedere

C’è quello che mi offri.


Al di là di me e di te, c’è il nostro incontro.

E i nostri sensi. E il sapore del tuo corpo.

E la musica del mio.


Al di là dell’anima c’è il cuore.

Al di là della sua pena il mio sentire.


Al di là della distanza c’è il fiume che ci unisce.


E oltre tutto c’è il passato di due vite che hanno

ancor più senso perché si sono unite.

Conosciute.

E poi lasciate.


Al di là delle parole e della realtà,

c’è quello che c’è stato,

la gioia, le lacrime, i kilometri e gli abbracci.


E c’è tutto quello che non ci daremo

perché è ormai impossibile d’amarsi,

ma che pronto, fedele, generoso e autentico

sonnecchia e vive sotto i nostri cuori,

le contraddizioni, il destino e la nostra educazione.


Al di là di ciò che t’appartiene

c’è quello che appartiene a me

e alla follia che m’ha permesso

di farti vivere, di nuovo, il tuo sogno di libertà e di volo.

Senza negarti il paracadute che non ti meriteresti.


Al di là tutto questo c’è l’amore,

quello che nutro all’idea di te

e quello che ti neghi perché così hai deciso.


Al di là delle scelte e le rinunce,

c’è la necessità,

la mia e la tua,

di sopravvivere alla vita,

quella che il coraggio c’ha insegnato a vivere."


Bozieee

Ti ringrazio di avermi permesso di pubblicarla.

Claudio