lunedì 30 novembre 2009

30 novembre 2009

Mia madre è ufficialmente uscita dal pericolo di amputazione della gamba.
Affanculo tutte le cazzate di cui mi riempio la testa e a mori' ammazzato io che durante questa tragedia ho continuato a farlo.
Perti', c'avevi proprio ragione, "capiamo solo le mazzate".

Claudio

domenica 29 novembre 2009

29 novembre 2009

Un brutto sogno, da Lies Irae.

Io e Pinolo camminiamo lungo il fiume. Non sputa mai, è da un'ora che parla ininterrottamente di Monica e del suo uomo, della loro storia, dei loro progetti, di cui non mi frega niente, non ne voglio sapere niente e di sicuro non mi fa bene sapere.
Anzi, mi fa incazzare, non ce la faccio, mi monta la rabbia, l'ira, la furia, quella cieca che i miei amici stanno cercando di insegnarmi a tenere a bada ma adesso no, la bestia ha preso il sopravvento, mò so' cazzi, peggio per lui.
Gli dò una spinta con tutta la forza che ho, raccolgo un bastone da terra e comincio a pestarlo come un santo vecchio. Il rumore del legno contro il legno del suo corpo è così forte da coprire le sue grida, che non sentirei comunque, sono preda del più folle parossismo e impazzisco sempre più perché da Pinolo ovviamente non gronda sangue e questo è un affronto, fottuto bastardo.
Ebbro della mia follia, spalanco ancor più la bocca aperta del mio disperato, no, inorridito amico e gli strappo il cuore. Ma non è il suo.
E' quello di Giacchettone, che dopo averglielo strappato a sua volta e ingoiato, batte nella sua pancia. Ma durante la caduta gli è saltato in gola, per cui è il primo a cui arrivo. La mia vittima approfitta del momento di esitazione e grida ancora più forte.
"CLAUDIOOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHH!!!"
Mi accascio a terra, mi chiudo come un feto con il cuore tra le braccia e anch'io urlo, il nome di mia madre, di mio padre, di Silvia e impreco dio e i santi, maledico la madonna e il frutto del seno suo gesù, sbavo, piango e la terra mi si impiastra in volto mentre mi chiudo sempre più a riccio e grido dentro di me, tutte le mie infamie, i miei errori, chiedo scusa dei torti fatti, di quelli subìti per vigliaccheria, mi stringo a pugno attorno al cuore che batte, batte e sta per esplodere, urlo contro il mio viso i nomi di chi ho visto morire e nascere, quelli di chi amo e ho amato, di chi voglio smettere di amare e chi amerò, fino a far combaciare le mie labbra con le mie labbra, la mia lingua con la mia lingua, i miei occhi, le mie orecchie e tutto il mio essere. Fino a ricongiungermi con me stesso.
Le ruvide dita di Pinolo mi tolgono il fango dalla faccia. Io completamente nudo tra le sue braccia e lui piegato su di me, siamo l'immagine perfetta di una quanto mai improbabile Pietà.
Pinolo non piange, oltre a non sanguinare, ma so ben io quel che sta provando.
In questo momento, non potendo essere stretto e coccolato da mia madre, restare a occhi chiusi avvinghiato a lui mi fa sentire tranquillo e al sicuro.

Claudiocane

P.s.: ecco, così va meglio.

venerdì 27 novembre 2009

Siamo in tanti, più di quanti immaginassi, a vivere coi piedi in diverse dimensioni, tra cui il Grande Vate che ci racconta dei suoi "patti vari tra amici reali e immaginari", eppure dice:
"tra questa e quell'altra dimensione, da qualche anno esisto solo nei miei pensieri".
Io invece so di esistere anche nei pensieri dei miei amici. Come loro nei miei.
Oggi ho un pensiero in più. Da questa parte e dall'altra.

Claudio

mercoledì 25 novembre 2009

25 novembre 2009

Penso a Rollerball, al suo messaggio, e più che James Caan mi sento la palla di metallo.

Claudiocane

giovedì 19 novembre 2009

Mi piace Jeremy Fish. E anche Aesop Rock, molto.
Il brano è Pigs, ghost-track di None Shall Pass.
Il pezzo di Fish non so né come si intitola né in che galleria l'abbiano realizzato.


Anche se il video si vede "decentrato", godetevi il modo di fare di questo genietto.


lunedì 9 novembre 2009

domenica 8 novembre 2009

MF DOOM e Madlib insieme sono Madvillain.
All Caps, dall'album Madvillainy.


Aesop Rock, None Shall Pass, dall'album omonimo.


lunedì 2 novembre 2009

Prima della foce del Tevere c'è un'ansa dove i rabdomanti lasciano le loro bacchette quando giungono alla fine della loro ridicola carriera.
Claudio e io ci rechiamo spesso là per giocare a "Sdrumabacchetta". E' un posto incantevole, purtroppo rovinato di tanto in tanto dall'arrivo di uno di quei cialtroni di lungo corso in lacrime, disperati per l'incombente tragedia della separazione dal loro risibile strumento.
E proprio oggi, mentre sgranocchio una delle ipsilon infilate sulle sponde del fiume, sentiamo sopraggiungere qualcuno in preda ai singulti. Lesti ci nascondiamo e poco dopo chi vediamo apparire? Esatto proprio lui: il sindaco di Bruciacalippo!
"Bwaaaaaaaaaaaaah, perché, perché proprio a me...? Prima quell'orso maledetto mi ha distrutto Sbrindolina e ora devo abbandonare te, Dividiera, dopo nemmeno un anno, nemmeno un anno! Bwaaaaaaaaahh ah ahh aaaaaahhh aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!!"
Fisso Claudio sconcertata.
"Ma cos'ha, la memoria revisionista? Gliel'ho frantumata io, insieme ad almeno sette ottavi del suo corpo, altro che orsi! Adesso finisco di fare quello che allora non-"
"No, ferma. Sai cosa, lo riprendo col cellulare, basterebbe già questa scenetta per rovinarlo a vita. Stai calma, Tigre."
"Tigre un ciufolo. Cane, canide; tigre, felide."
"Sì, sì, vabbé, mamma mia che stress..."
Il dementecatto si avvicina alla sponda frignando, asciugandosi gli occhi in cerca di uno spazio sul greto, in mezzo al cimitero dei legnetti. Se non sapessimo che razza di boiaccia infame abbiamo davanti potremmo quasi commuoverci.
"Ecco, ti lascio qui insieme alle tue amate sorelle. Perdonami, ti lego a un rebbo questo nastro rosa per poterti riconoscere quando torno."
E alle sue parole, la follia si scatena.
Dalle melmose acque del Tevere sorge Swamp Thing, gigantesco, inarrestabile, una furia della natura, un odore nauseabondo di letame e piante marce invade l'aria, rendendo quasi impossibile respirare alle creature che vivono nella radura. I miei occhi diventano ancora più rossi e a Claudio si piombificano le gambe.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Perché voi rabdomanti non perdete occasione di dimostrare di essere un orrido branco di intollerabili ignoranti? La parola "rebbo" non ha singolare, "rebbi" è un sostantivo che esiste solo al PLURALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!"
L'omarino trema come una foglia dei salici circostanti, si gira sui tacchi per tentare la fuga ma lo spirito delle forze della palude si abbatte su di lui in tutta la sua possanza e lo inchioda a terra.
"Norma, tesoro, mi sa che se non ce ne andiamo adesso siamo fottuti."
"None. Fottuti per fottuti voglio vedere quel coso che si fotte il sindaco. Letteralmente. Dovesse succedere non lo vorresti riprendere?"
"Ma sei orribile!"
"Hai ragione ma è un fetentone. Allora, restiamo?"
"..."
Nel frattempo, un raggio di sole illumina il corpo dell'immensa creatura. La sua pelle è formata di alghe, squame di pesce, scheletri di anfibi, mitili e bottiglie di plastica. Più altre cose che, per usare un eufemismo, sembrano escrementi d'ogni tipo. Mentre si accinge con occhi cùpidi e fiammeggianti a possedere il povero disgraziato, uno stormo di fenicotteri rosa solca il cielo, meravigliosi nel loro piumaggio quanto ridicoli nel loro starnazzeggio.
"Fenicotteri qui e di questi tempi? Che sia un segno? Uhm, non mi quadra."
"Non è una novità. Claudio, sono solo uccellacci, è mai possibile che ti fissi per tali sciocchezze?"
"Devi essere sempre così acida e ottusa? Norma, siamo sul Tevere, vicino ad Ostia, per dio!"
"Ottusa io forse ma tu ignorante di sicuro, e di un'ignoranza superiore. E' noto che una varietà impressionante di uccelli del Mare Nostrum e extramarinostradamus vengano a nidificare o a riposarsi sui mediterranei litorali, quindi abbassa le penne, Dodo. Sto seriamente pensando di offrirti lo stesso trattamento del sindaco."
"Ciononostante non me ne starò qui con le mani in mano a guardare quella bestia immonda approfittare di un momento di debolezza emotiva di quel malcapitato. Dai, principessa, al mio tre saltiamo su quell'ammasso disgustoso di feci e immondizia."
"Ma certo, erano anni che sognavo di farlo. Sheeesh... al tuo tre."
"Bene. Uno, due, tr-"
Una stupefacente esplosione di luce tutti ci illumina.
Black Orchid appare in tutto il suo splendore. E' così bella che anche il gladiatore che è in me si illanguidisce e Claudio ha addirittura un'erezione. Non che si veda, figuriamoci, avverto solo il cambiamento feromonale.
"Swampy. Quanto tempo è passato."
"BWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH! No, non tu, non ora... Orchidina, cosa ci fai da queste parti?"
"Io sono dove la natura piange, e lungo questo fiume si dispera. Ora che so della tua presenza, mi rendo conto che il mio intervento è del tutto superfluo. Non sei comunque contento di vedermi? Dopo tutto quello che c'è stato tra noi..."
Il mostro alza gli occhi al cielo e stringe ancora più forte a sé il povero disgraziato, la cui faccia affonda nel disgustoso petto. Per evitare di soffocare riempiendo le proprie froge di lordura e materiale fecale, il primo cittadino di Bruciacalippo nemmeno respira.
"Tutto quello che c'è stato tra noi... in fondo cos'è stato? Ti ho dato un pò dei miei semi, tutto qua. Ti sono entrato dentro, ti ho impollinato, è vero, ma in fondo me l'hai chiesto tu. Mi fosse piaciuto, tra l'altro... e poi te ne sei volata via, voglio dire, ho dovuto spiegare tutto IO ad Abigail! Ma chi ti credi di essere, solo perché tutte le piante cadono ai tuoi piedi, pensi di essere una dea? Certo, la Dea dell'Amore Mancato! Lo sai che c'è, razza di sterlizia mutante, preferisco centomila volte lui, anzi, LO AMO!!!"
Il colpo è troppo grosso. Il sindaco caccia un urlo tremebondo che viene interrotto dalle orride labbra scatogeniche della creatura. Con un salto degno di un batrace gigante, Swamp Thing si inabissa nelle acque prospicienti il triste camposanto, portando con sé il suo nuovo, agonizzante compagno.
"Non è possibile! Tutti uguali gli uomini, anzi i maschi: dei, umani, animali e vegetali, una massa di stronzi inverecondi!"
"E già, poi nel suo caso direi che è proprio-"
Black Orchid e io fulminiamo Claudio con lo sguardo. Abbraccio la semidea in lacrime, cerco di consolarla stringendola, carezzandola, cercando di spiegarle che quando la passione finisce, le relazioni si devono evolvere ma se sono basate solo sui sensi, sono destinate a morire. La guardo negli occhi e tento di rasserenarla, elogiando la sua bellezza, la sua sensibilità e il suo cuore colmo d'amore per chi soffre. E' passato il tempo della sua smania di vendetta, ora è l'incarnazione della natura benigna, la Grande Madre amorevole, il rifugio dei sofferenti.
Si calma.
Con dolcezza si erge in piedi, guarda gli ultimi raggi di sole filtrare dalle fronde e li assorbe, la clorofilla si diffonde nel suo corpo e torna a rifulgere dello splendore della natura incontaminata in ogni sua cellula.
"Grazie Norma. Devo andare, sono attesa in Amazzonia, Susy è tornata a controllare gli sviluppi della deforestazione lungo il Rio. A presto."
E con la stessa straordinaria esplosione di luce, scompare.
"Mamma mia che roba. Non ci creder-"
Centro la bocca di Claudio con una zampata.
"Taci."
"Ahio! Ma cosa ho fatto? Sei tu che sei voluta rimanere!"
"Guarda, lasciamo stare che è meglio. Forza, torniamo a casa, è tardi."
"E il sindaco?"
"E Swamp Thing? Vuoi rimanere a vedere a chi somiglieranno i loro bambini?"
"..."
"Idiota. Tutti uguali. Tutti uguali."

Norma