lunedì 2 novembre 2009

Prima della foce del Tevere c'è un'ansa dove i rabdomanti lasciano le loro bacchette quando giungono alla fine della loro ridicola carriera.
Claudio e io ci rechiamo spesso là per giocare a "Sdrumabacchetta". E' un posto incantevole, purtroppo rovinato di tanto in tanto dall'arrivo di uno di quei cialtroni di lungo corso in lacrime, disperati per l'incombente tragedia della separazione dal loro risibile strumento.
E proprio oggi, mentre sgranocchio una delle ipsilon infilate sulle sponde del fiume, sentiamo sopraggiungere qualcuno in preda ai singulti. Lesti ci nascondiamo e poco dopo chi vediamo apparire? Esatto proprio lui: il sindaco di Bruciacalippo!
"Bwaaaaaaaaaaaaah, perché, perché proprio a me...? Prima quell'orso maledetto mi ha distrutto Sbrindolina e ora devo abbandonare te, Dividiera, dopo nemmeno un anno, nemmeno un anno! Bwaaaaaaaaahh ah ahh aaaaaahhh aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!!"
Fisso Claudio sconcertata.
"Ma cos'ha, la memoria revisionista? Gliel'ho frantumata io, insieme ad almeno sette ottavi del suo corpo, altro che orsi! Adesso finisco di fare quello che allora non-"
"No, ferma. Sai cosa, lo riprendo col cellulare, basterebbe già questa scenetta per rovinarlo a vita. Stai calma, Tigre."
"Tigre un ciufolo. Cane, canide; tigre, felide."
"Sì, sì, vabbé, mamma mia che stress..."
Il dementecatto si avvicina alla sponda frignando, asciugandosi gli occhi in cerca di uno spazio sul greto, in mezzo al cimitero dei legnetti. Se non sapessimo che razza di boiaccia infame abbiamo davanti potremmo quasi commuoverci.
"Ecco, ti lascio qui insieme alle tue amate sorelle. Perdonami, ti lego a un rebbo questo nastro rosa per poterti riconoscere quando torno."
E alle sue parole, la follia si scatena.
Dalle melmose acque del Tevere sorge Swamp Thing, gigantesco, inarrestabile, una furia della natura, un odore nauseabondo di letame e piante marce invade l'aria, rendendo quasi impossibile respirare alle creature che vivono nella radura. I miei occhi diventano ancora più rossi e a Claudio si piombificano le gambe.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Perché voi rabdomanti non perdete occasione di dimostrare di essere un orrido branco di intollerabili ignoranti? La parola "rebbo" non ha singolare, "rebbi" è un sostantivo che esiste solo al PLURALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!"
L'omarino trema come una foglia dei salici circostanti, si gira sui tacchi per tentare la fuga ma lo spirito delle forze della palude si abbatte su di lui in tutta la sua possanza e lo inchioda a terra.
"Norma, tesoro, mi sa che se non ce ne andiamo adesso siamo fottuti."
"None. Fottuti per fottuti voglio vedere quel coso che si fotte il sindaco. Letteralmente. Dovesse succedere non lo vorresti riprendere?"
"Ma sei orribile!"
"Hai ragione ma è un fetentone. Allora, restiamo?"
"..."
Nel frattempo, un raggio di sole illumina il corpo dell'immensa creatura. La sua pelle è formata di alghe, squame di pesce, scheletri di anfibi, mitili e bottiglie di plastica. Più altre cose che, per usare un eufemismo, sembrano escrementi d'ogni tipo. Mentre si accinge con occhi cùpidi e fiammeggianti a possedere il povero disgraziato, uno stormo di fenicotteri rosa solca il cielo, meravigliosi nel loro piumaggio quanto ridicoli nel loro starnazzeggio.
"Fenicotteri qui e di questi tempi? Che sia un segno? Uhm, non mi quadra."
"Non è una novità. Claudio, sono solo uccellacci, è mai possibile che ti fissi per tali sciocchezze?"
"Devi essere sempre così acida e ottusa? Norma, siamo sul Tevere, vicino ad Ostia, per dio!"
"Ottusa io forse ma tu ignorante di sicuro, e di un'ignoranza superiore. E' noto che una varietà impressionante di uccelli del Mare Nostrum e extramarinostradamus vengano a nidificare o a riposarsi sui mediterranei litorali, quindi abbassa le penne, Dodo. Sto seriamente pensando di offrirti lo stesso trattamento del sindaco."
"Ciononostante non me ne starò qui con le mani in mano a guardare quella bestia immonda approfittare di un momento di debolezza emotiva di quel malcapitato. Dai, principessa, al mio tre saltiamo su quell'ammasso disgustoso di feci e immondizia."
"Ma certo, erano anni che sognavo di farlo. Sheeesh... al tuo tre."
"Bene. Uno, due, tr-"
Una stupefacente esplosione di luce tutti ci illumina.
Black Orchid appare in tutto il suo splendore. E' così bella che anche il gladiatore che è in me si illanguidisce e Claudio ha addirittura un'erezione. Non che si veda, figuriamoci, avverto solo il cambiamento feromonale.
"Swampy. Quanto tempo è passato."
"BWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH! No, non tu, non ora... Orchidina, cosa ci fai da queste parti?"
"Io sono dove la natura piange, e lungo questo fiume si dispera. Ora che so della tua presenza, mi rendo conto che il mio intervento è del tutto superfluo. Non sei comunque contento di vedermi? Dopo tutto quello che c'è stato tra noi..."
Il mostro alza gli occhi al cielo e stringe ancora più forte a sé il povero disgraziato, la cui faccia affonda nel disgustoso petto. Per evitare di soffocare riempiendo le proprie froge di lordura e materiale fecale, il primo cittadino di Bruciacalippo nemmeno respira.
"Tutto quello che c'è stato tra noi... in fondo cos'è stato? Ti ho dato un pò dei miei semi, tutto qua. Ti sono entrato dentro, ti ho impollinato, è vero, ma in fondo me l'hai chiesto tu. Mi fosse piaciuto, tra l'altro... e poi te ne sei volata via, voglio dire, ho dovuto spiegare tutto IO ad Abigail! Ma chi ti credi di essere, solo perché tutte le piante cadono ai tuoi piedi, pensi di essere una dea? Certo, la Dea dell'Amore Mancato! Lo sai che c'è, razza di sterlizia mutante, preferisco centomila volte lui, anzi, LO AMO!!!"
Il colpo è troppo grosso. Il sindaco caccia un urlo tremebondo che viene interrotto dalle orride labbra scatogeniche della creatura. Con un salto degno di un batrace gigante, Swamp Thing si inabissa nelle acque prospicienti il triste camposanto, portando con sé il suo nuovo, agonizzante compagno.
"Non è possibile! Tutti uguali gli uomini, anzi i maschi: dei, umani, animali e vegetali, una massa di stronzi inverecondi!"
"E già, poi nel suo caso direi che è proprio-"
Black Orchid e io fulminiamo Claudio con lo sguardo. Abbraccio la semidea in lacrime, cerco di consolarla stringendola, carezzandola, cercando di spiegarle che quando la passione finisce, le relazioni si devono evolvere ma se sono basate solo sui sensi, sono destinate a morire. La guardo negli occhi e tento di rasserenarla, elogiando la sua bellezza, la sua sensibilità e il suo cuore colmo d'amore per chi soffre. E' passato il tempo della sua smania di vendetta, ora è l'incarnazione della natura benigna, la Grande Madre amorevole, il rifugio dei sofferenti.
Si calma.
Con dolcezza si erge in piedi, guarda gli ultimi raggi di sole filtrare dalle fronde e li assorbe, la clorofilla si diffonde nel suo corpo e torna a rifulgere dello splendore della natura incontaminata in ogni sua cellula.
"Grazie Norma. Devo andare, sono attesa in Amazzonia, Susy è tornata a controllare gli sviluppi della deforestazione lungo il Rio. A presto."
E con la stessa straordinaria esplosione di luce, scompare.
"Mamma mia che roba. Non ci creder-"
Centro la bocca di Claudio con una zampata.
"Taci."
"Ahio! Ma cosa ho fatto? Sei tu che sei voluta rimanere!"
"Guarda, lasciamo stare che è meglio. Forza, torniamo a casa, è tardi."
"E il sindaco?"
"E Swamp Thing? Vuoi rimanere a vedere a chi somiglieranno i loro bambini?"
"..."
"Idiota. Tutti uguali. Tutti uguali."

Norma

2 commenti:

  1. Bellissimo... vabbe', io amo Swamp Thing, più che Black Orchid, ma siamo tutti uguali, tutti uguali, noi uomini.

    RispondiElimina
  2. Io più che amare Black Orchid ho AMATO la citazione di E. E. Cumings fatta da Gaiman alla fine della miniserie. Parola. Mi ha segato le gambe. Che meraviglia.
    Alcune storie travvirgolette recenti di Swampy sono grandiose ma mi sembra che non sia stato ancora valorizzato come personaggio. Ora più che mai sarebbe perfetto un suo intervento insieme ad altri personaggi in questo presente orribile e inaccettabile a livello ambientale, eppure... eppure non frega un cazzo ai lettori di fumetti della merda che si sgargarozzano quotidianamente? Può darsi. Ma voglio sperare che si tratti di una svista editoriale. Sì. E sì, dai, è solo una svista, una infamissima svista.
    Sheeeesh.

    RispondiElimina