lunedì 9 novembre 2009

9 novembre 2009

Non ho paura del dolore, ho paura del male.


24 commenti:

  1. D'impulso, dopo averti letto, mi è balenata in testa la risposta "il male non esiste". Ma, immediatamente, mi sono detta che non è vero... e allora perché l'ho pensato?

    Forse perché penso che non esista il male in senso assoluto, un male generico, causa del nostro dolore, ma esistano piccoli mali evitabili e grandi disgrazie che non dipendono da noi.

    E, mi sembra, che evitare i 'mali relativi' debba diventare il nostro sport nazionale.
    Che chi fa sport cresce forte e sereno o, almeno, ci prova.

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  2. Per noi fumettari il male esiste eccome.
    L'avrei voluto tanto dire al'esame di storia della filosofia contemporanea, ma non ne ho avuto il coraggio.

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  3. Il dolore lo combatti, con gli analgesici, oppure ti fai forza, fino a che un bel giorno non lo senti più.
    Il male invece è subdolo perché puoi anche non sentirlo affatto, non preavvisa mai della sua presenza, è infido e silenzioso, si insinua e non concede illusioni da effetto placebo.
    Quello che cantavano anche i Siouxsie and the Banshees per esempio...
    http://www.youtube.com/watch?v=8S9vqkLNCag

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  4. PepSeed:

    esatto. Ancor più per chi come me sembra uscito da un fumetto. "Uscito" magari, continuo a vivere storie scritte da Steve Ditko, dio fa'! Ma un salto cronologico fino a qualcosa di Kevin Smith pensi sia chiedere troppo...?

    Elle:

    guarda ma guarda cosa hai tirato fuori, un pezzo di Join Hands, santa pace.
    Join Hands. Voglio dire, stavo alla Peroni con la crema della cream dei punk di Roma quando lo si sentiva e nessuno mi cagava perché ero un pischello sconosciuto e rispettoso di irrispettabili personaggi che condividevano però l'amore per certe sonorità e un certo modo (di merda) di vivere. Ma avermi sentito parlare di quel disco mi fece guadagnare il rispetto di Incubo (R.I.P.) e e Betulla (VIVO, e menomale!), e quindi uno status di "accettabile" in mezzo ai grandi.
    Ammazza, Elle, che madeleinette.

    Vicky:

    lo so che rompo i coglioni ma sei stata tu a farmi capire che se continuavo a respirare voleva dire che potevo continuare a vivere.
    Grazie...?

    10 novembre 2009 11.44

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  5. L'altro giorno discutevo con mio cugino fisioterapista di come la gente sia ormai abituata a soffrire, a come tutti pensino che "è normale" provare dolore, perché è così e basta.
    Terribile. Ho pensato che anche io mi adeguo troppo spesso al dolore fisico, solo perché ne ho sempre sofferto e non ho mai saputo come uscirne. Ma c'è sempre una speranza di cambiamento, e se al dolore interiore sto cercando di porre rimedio, a maggior ragione anche per il male fisico si potrà fare qualcosa... Ma forse sono uscita fuori tema. Al rincoglionimento mentale non c'è rimedio ;)

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  6. Il dolore possiamo superarlo anche se in alcuni casi è impossibile (a causa di gravi malattie).
    Il male è in ognuno di noi, così come il bene. Spetta a noi scegliere da che parte stare.

    Spesso ci concentriamo sul male che gli altri ci fanno e mai sul male che noi facciamo agli altri.
    Dovremmo farci tutti un bell’esame di coscienza, senza troppe giustificazioni.

    Nel corso della storia l’Essere Umano è riuscito a trasformare il male in bene e il bene in male. Credo sia evidente e non subdolo.

    Concludendo direi che:
    “Il dolore e il male sono facce della stessa medaglia.
    Uno lo combatti, l’altro nel tempo può ucciderti.”

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  7. A me preoccupa l'avere paura del male.
    Significa che in me questa assurda battaglia è ancora combattuta su quella preziosa medaglia che da una parte porta il mio volto e sull'altra pure. E chiunque vinca, al momento sono io a subirne i danni e a sforzarmi per porre fine a uno scontro che nasce dall'incapacità di riconoscere me stesso nell'altro me stesso.
    Il dolore è quello che mi provoca il mio male.
    Eccheppalle.
    Sarò stato abbastanza chiaro...?

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  8. Chiaro, chiaro.
    Tutti abbiamo paura del male e più o meno tutti cerchiamo di contrastarlo per quanto possibile.

    “Il dolore è quello che mi provoca il mio male” hai detto.

    Se riconosci te stesso solo nel dolore, starai sempre male.
    Te lo dice uno con un occhio solo che per lungo tempo ha riversato il suo dolore prima su se stesso e poi sugli altri.

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  9. Uhm.
    Mi dispiace un pò che abbiamo preso la via del Botta & Risposta ma non siamo uno di fronte all'altro per cui ci dobbiamo accontentare.
    Per quanto sia d'accordissimo con quel che dici, come temevo non mi sono spiegato.
    Non "riconosco me stesso solo nel dolore", mi addolora non accettare, non sentire mie, entrambe le facce della medaglia. Mi fa soffrire non avere raggiunto un equilibrio per cui non c'è più nulla d'aver paura di ciò che forma se stessi in quanto risultato di una giustapposizione e non di una dicotomia, di cesure su cesure e contrapposizioni.
    'Sto cazzo di conflitto interiore, tra l'altro, è una scusa allegramente usufruibile per una miriade di stupidaggini fatte e da fare, finché tiene, finché non riusciamo NON a mettere fine al conflitto ma a smascherare l'estrema bugia, ovvero che questo scontro NON esiste.
    L'incoscienza e la mancanza di conoscenza di quanto abbiamo dentro mi fa ancora più paura. A volte è una vera e propria decisione, frutto della nostra volontà monca, evitare di sapere quali sono gli elementi che ci rendono ciò che siamo. Tra cui li bene e il male.
    E in una condizione simile, è ovvio che si tema il dolore in quanto portatore di sofferenza. Difficile temere il bene, che ovviamente solo bene può infondere. Comunque anch'esso e i suoi effetti vanno provati, analizzati e capiti.
    Diciamo che il problema non è che "mi riconosco nel dolore" ma non riconoscermi ancora né in uno né l'altro, continuando a considerarle forze opposte in eterno contrasto.
    Eccheppalle bis.
    E' l'una e un quarto, checché dica l'orologio del Canile e le sei sono vicine.
    Spero di essere stato più comprensibile adesso. Non è proprio facilissimo. E comunque se dopo tutta 'sta tirata mi rispondessi con la nota frase di Paolo Panelli, sai che c'è, manco mi offenderei, Danie'!

    Buonanotte.
    Tuooooooooooorna, 'stu canil'aspieeeeeeeeeeeeeett'a teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

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  10. Sono quasi le sette A.M. e ho fatto lo sbaglio di rileggere quel che ho scritto ieri sera. Ma mannaggia a me.
    Ero troppo stanco, da alcune mattine faccio l'apertura per cui a quell'ora sono cotto. In più di un'occasione ho confuso la parola "dolore" con "male" e in qualche periodo ho cambiato soggetto, aiuto...
    Chiedo scusa, spero di aver almeno chiarito almeno un pò di più cosa intendevo.
    Che paura.

    Buona giornata.

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  11. Scusa Clà se m'inserisco nel vostro discorso, però sinceramente non ho capito un cacchio di quello che hai scritto... sarà come dici tu che eri stanco, ma davvero m'è sembrato un discorso assai confuso e oscuro... e ci sta anche la confusione nella scrittura quando si è confusi dentro.

    Forse, se posso dare un consiglio, perdi poco tempo a spiegare agli altri come ti senti e cerca di capirlo tu e, soprattutto, cerca di trovare il modo per stare meglio con te stesso. Tanto, in soldoni, mi sembra che disquisire filosoficamente sulle differenze tra male e dolore non porti molto lontano se non a riempire la colonna dei commenti, che per quanto sensati/sentiti, restano commenti.

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  12. La via del botta e risposta l'hai presa te.
    Hai detto (domandato, chiesto, scritto): "Sarò stato abbastanza chiaro...?"
    Ed io mi sono limitato a risponderti.

    Ho detto: "SE RICONOSCI TE STESSO SOLO NEL DOLORE, STARAI SEMPRE MALE" ho scritto SE.
    Era una riflessione, che secondo me, vale per tutti.

    Vicky comunque ha ragione.
    Io e Vicky, siamo tuoi AMICI, possiamo incontrarci e parlare quando vuoi.
    Magari a cena... una di queste sere.

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  13. ... e comunque fai bene ad avere paura!
    M'hai messo paura pure a me :-)

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  14. In una lunga visita, il dr. Marreto mi ha aiutato a chiarire delle zone oscure dell'emisfero destro. E con le sue tecniche rilassatorie mi ha riportato alle condizioni ottimali per affrontare la mia stessa affermazione con una serena razionalità.
    Ringrazio pubblicamente l'insostituibile dottore per la sua cortesia.
    Bella!

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  15. (Steve Ditko?
    Quelle del Dr Strange, i suppose... ma sono fique, anche se old fashion, dai.
    Ma tra poco passerai oltre... sento un Straczinsky nell'aria)

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  16. Si figuri Mohamed Bispur, sarò sempre lieto di chiarirle qualsiasi parallelo ancestrale mentale e anche sussultorio. Sempre secondo la teoria dei Quanti o se preferisci dei Guanti. Co' sto freddo :-)

    Però mo' me devi chiarì tu 'na cosa.
    Nella crema de lenticchie dell'altra sera che c'hai messo?
    No perchè, gli effetti allucinogeni si fanno ancora sentire. :-)
    Ammazza che bone.

    Dr. Marreto.
    (medico con la benda sull'occhio sinistro-specialista del fuori pista-giocatore di curling-collezionista di scatole cinesi- musicologo- micologo- paleontologo- speleologo- Krishna hare hare- Areare il locale- attualmente impegnato nella costruzione di un bunker per il 21-12-2012 anno in cui il mondo finirà_ah ah ah- piastrellaro- arrotino- sostenitore ma non praticante dell'LSD tranne che per le lenticchie di Claudio ovviamente- giardiniere con mani di forbice- amico dei cani- rispettoso dei gatti- un pesce nell'acqua co' 'na pinna fori e non solo-cuoco-amico di pochi nemico degli Amici di Maria)

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  17. A Clà, in questa foto sembri un capostazione eccitato per l'arrivo del trenoooo! Ma che eri svenuto?! E chi te l'ha scattata? Come ha fatto a non ridere?! :D

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  18. "Sono un pirata ed un signore, professionista dell'ammooooooooooooreeeeeeeeeeeeeeeeeee..."

    >Viz eMarraneto:

    non vi svelerò mai il mio segreto.
    Teh teh teh teh teh teh!

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  19. Visti gli effetti allucinogeni che ha avuto sul Dr M. (pensavi che ne avesse bisogno?!!:)) io il segreto della crema di lenticchie nun lo vojo sapè! (Ri)TEH! :)

    p.s. eh no eh! io la parola froicip per postare il commento mi rifiuto di inserirla! riprovo...

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  20. Cip! Cip!! Froiciiiiiiiiiiiiiiip!!!
    E' uscito il sole chi l'ha uscito sei tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu..."

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  21. Distinzione fondamentale.
    Quando ero al ginnasio, la nostra insegnante di greco ci fece tradurre il Padre Nostro del Vangelo - trovai la cosa molto interessante, perché fu fatta con uno spirito del tutto laico - conoscere, per capire, per decidere.
    Se non ricordo male, l'ultima frase della preghiera, quella che dice "e liberaci dal male", era un errore di traduzione: l'originale diceva "e liberaci dai mali". Inizialmente, dunque, si chiedeva a Dio un aiuto ben circostanziato: c'erano "i mali" - le malattie, le morti, le siccità, le carestie, i demoni, i dolori - ma mancava la percezione che tutto questo fosse un'espressione contingente di qualcosa di unitario - il male, con i suoi mali, opposto ai beni con il loro bene.
    D'altra parte, questo è il passaggio linguistico che sta sotto tutte le parole astratte: si parte dal particolare, e si arriva all'universale: all'idea - platonica. E le idee sono molto più temibili delle cose...

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  22. Ciao , scusa l'ignoranza...ma la frase è tua , o di qualche illuminato ? ^_^

    La trovo semplicemente geniale.

    Ciao.

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  23. >Graffi:

    mi hai ricordato l'inizio di The Snatch in cui i rapinatori, travestiti da Rabbini, discutono sulla religione e imputano uno dei misteri della fede, quello della verginità della Madonna, a un errore di trascrizione. Che meraviglia.

    >Max:

    buonasera Max, passato qua via Urcheddu? Sembra simpatico.
    La frase in realtà è una considerazione fatta in un momento in cui forse mi ero allontanato un pò troppo dalla sfera del reale e, gioioso entronauta, mi inabissavo in profonde e inutili elucubrazioni sulla mia condizione e il relativo riflesso nella mia dimensione parallela.
    Grazie della visita, quando vuoi svagarti passa da queste parti.

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