mercoledì 12 ottobre 2011

"Non si muore tutte le mattine". Quanto hai ragione, Vinicio. A volte si muore a mezzogiorno, con i piedi sudati. Altre invece alle cinque, con un vento freddo e bastardo che ti gela le parole. Altre ancora alle otto di sera, nella consapevolezza di una contraddizione interiore che è separazione e tristezza.
Ritrovare se stessi non è tornare all'integrità, a volte quell'Io figliol prodigo che ritroviamo non c'è più simile, ha avuto altre esperienza, non c'entra più un cazzo con noi e per quanto folle possa sembrare, dobbiamo prendere atto che una nostra parte è fuori sincro con ciò che è rimasto.
Se quella mia porzione ora con me si annoia perché sono più lento di quanto vorrebbe, che senso ha continuare a desiderare quest'unità inesistente e speciosa, a lungo agognata e sofferta, nutrendo un'inutile e insensata smania d'unione che così tanto dolore arreca?
Per amore? Può darsi. Ma darsi a chi? E per amore...?

Cla'

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