martedì 15 maggio 2012


Poche righe datate 20 settembre 2010.

Oggi al Canile regna la calma. La porta è aperta ma a nessuno viene in mente di uscire. Siamo raccolti intorno a Luigia che è venuta a portarci da mangiare.
Ha una carezza per tutti, amore per i reduci dei combattimenti, parole care dimenticate per Tyson, Linda e Carrie. Oggi siamo sangue del suo sangue, carne della sua carne.
Leggera, sfiora l'enorme testa del mio "padrone", accucciato accanto a lei. Gli occhi chiusi gli arginano il cuore.
"Claudio mio, perché ti firmi Claudiocane? Sei il solito stupido. Da piccolo hai giurato che non saresti morto, e allora sappi, novello Argo, che non morirai, perché come me continuerai ad aspettare Nessuno per sempre. Ma il nostro amato marinaio non tornerà. Cocco d'oro, sarei impazzita di dolore per la sua perdita, non fosse stato per quel sole che ogni giorno risorge e viene a illuminarmi e scaldarmi, assicurandomi che sarà con me per sempre."
Li fisso, Luigia mi sorride. Abbasso lo sguardo.
"Grazie. Io e Silvano sapevamo di poterci fidare di te."
Scuoto la testa.
"Sono il suo verz. E gli rimarrò accanto fino alla fine. Usque Ad Finem, Mater."

Norma

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