martedì 7 aprile 2009

Quanto mi piace atteggiarmi e scrivere del mio amore per i miei amici, di quanto sono fortunato ad avervi accanto e che bello che mi sopportate e povero Claudino povero Claudino, sì, che bello, volemose bene.
Ma se poi non amo me stesso, non riesco a volere il mio bene, faccio consapevolmente scelte sbagliate per potermi autocommiserare e indulgere in pianti e schiamazzi come il più rompicoglioni dei mocciosi, che senso ha? Con quale coraggio scrivo quelle belle e patetiche parole se poi approfitto della prima stronzata che mi capita per vomitare addosso ai presunti "adorati" tutto lo schifo che c'ho dentro?
Ho poco di sincero da dire e lo faccio adesso. 
Come tanti altri sto messo molto male economicamente e ringrazio col cuore in mano chi mi ha concesso un pò di fiato per tirare avanti. Ci metterò solo un pò a rendere ciò che devo ma non vi allungherò troppo la vita. Sono in contatto con dei viticultori dei Cortona, se accettano me e Norma, mi andrò a fare la stagione e, non avendo input spenderecci nel raggio di moooolti chilometri, penso che riuscirò a togliermi qualche peso al rientro.
A chi ha sopportato le mie ingiuste e ingiuriose parole posso solo chiedere scusa ma non comprensione, so che è impossibile. C'è poco da dire. Molto da fare. Gli strizzacervelli però costano cari e non accettano assegni postdatati. La fatica in vigna potrebbe essere una manna per questo melmoso capoccione, per cui speriamo che accettino le mie braccia malgrado non abbia esperienza di raccolta.
Si commettono errori e spesso si ripetono, la svolta è uscire dal vizio ma a me purtroppo piace ancora tanto. 
Un corpo stanco obbliga la mente al silenzio. Speriamo bene.

Claudio

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