domenica 7 febbraio 2010

Stanotte ho sognato il coniglio nero col cuore infranto tenuto insieme dal nastro adesivo.
I conigli neri non parlano. Mi guardava assorto, attraverso i suoi occhiali, senza sbattere le palpebre. Ha abbassato gli occhi e quando li ha rialzati, nel suo sguardo c'erano l'orfano e lo zingaro. Mi ha fissato ancora per un pò e poi è saltellato via. L'ho seguito finché è sparito oltre lo specchio.
Ho continuato a sognare. Degli occhi verdi vegliavano su di me mentre dormivo. Un cuore di cartone strappato, rattoppato col nastro adesivo, fluttuava sulla mia testa. Gli occhi, dopo averlo fissato, senza batter ciglio lentamente si sono defilati. Con i fili dell'aquilone di San Francesco nelle mani, cercavo di far veleggiare e tenere alto il cuore, ma senza quello splendore di smeraldo ad aiutarlo, ha finito per schiantarsi con un gemito e solo allora, in sogno, ho compreso il peso del cielo sull'orizzonte.

Claudiocane

5 commenti:

  1. pesa, sì, eh?
    Ora non ricordo, ma mi pareva pesasse.

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  2. Pepper.
    Che bello, ci sei sempre. Non voglio darti una responsabilità, giuro, però fa piacere trovarti su questa paginetta.
    Buona giornata.
    A Roma fa un freddo becco ma c'è il sole. E ho il giorno libero. Ora esco con la Nana Bianca, speriamo di riuscire ad arrivare al mercato dell'Alberone senza mille soste di saluto ai amichetti umani. E già, perché quelli pelosi li evita proprio. Quant'è snob. D'altronde, se uno c'ha un nonno che si chiama Look Me In The Eye Of Aricon...

    XXX

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  3. P.s.: oh, non sono riuscito a trovare un'immagine più grande di quell'opera del Bergognone, porca pupazza.
    Giuro che dal vivo ti verrebbe di mettere una "V" capitale al posto della "B" all'inizio del cognome, parola.

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  4. Vorrei sognare anch'io così!!!

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  5. Però poi potresti stare come me al risveglio, non so quanto riusciresti a sopportarlo...

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