sabato 26 giugno 2010

Pinolo, Giacchettone e Maggi Mario, di nuovo qui, tutti e tre. Shiva e Norma mi hanno preso per il culo.
Non mi sento offeso, delle loro parole amo più il suono del significato. Se chiudo gli occhi e mi concentro, riesco a sentire ancora la voce di Petals, la bulla compagna della dea, simile alla Nana Bianca ma con un tono più profondo, autoritario, inflessibile.
"Nessuno si dimenticherà di te perché come noi non sei nessuno, Claudio."
Il biondo Tevere ci aspetta. Stasera Giorgia offrirà pizza e birra, Ettore e Norma rideranno sguaiati guardandoci mangiare con forchetta e coltello ma torneranno seri al primo sguardo severo di Tarquinio.
Catrame e panna, dei e delle, di alcuni conosco il nome e di altre gli occhi. La gioia è una fortuna, sputare in aria e non in acqua non ci salverà dal giudizio del mago. E sarà mago colui che riuscirà a far sorridere e incantare bambini, capre e mufloni, a sciogliere l'ortodossia in pianto e mettere in musica la follia del vento.
Respira forte, Bernardo, insisti, non lasciare nulla in sospeso, la felce rinasce anche dopo un incendio. Siamo spore, semi, uomini tronchi, plurale che non completa l'unità. Siamo soli, pieni di luce.
Stasera il fiume sarà il Nilo, da lui rinasceremo gridando la nostra gioia di esserci ritrovati. Dopo essere morti affogati.

Claudiocane

2 commenti:

  1. Nessuno, sei?
    Dovrei presentarti Anselmo d'Aosta.
    Ma forse c'è pure lui nell'allegra compagnia immaginaria...

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