lunedì 26 maggio 2014

Raramente scrivo dei miei miti nelle ricorrenze delle loro morti, nascite o momenti di gloria. Oggi però mi scoppia il cuore e sto come quando mio cugino Paolo (prova a riposa' in pace) cantava Cuore Matto con la sua Eko di merda e io non capivo perché diventavo tutto rosso e pensavo alla mia compagna di classe delle elementari che all'epoca mi sembrava un angelo sceso in terra.
Domani è il 27 e oggi, in virtù di quanto scritto sopra, mi è tornata in mente questa scena tratta da L'Odore Della Notte, di Claudio Caligari (suo secondo film dopo Amore Tossico del 1983), uscito nel 1998. Quindi zero cazzate e non tiriamo in ballo Romanzo Criminale. 

Questa è anche per quelli a cui da fastidio il dialetto romano, i "daje" (1:28) e quel cazzo de dna da malandrini che non riusciamo o non vogliamo toglierci di dosso.
A parole semo tutti Renatini... ma vaffanculo va'.

hClaudio

Nessun commento:

Posta un commento